mercoledì 27 aprile 2011

La mia poesia Di Pasqua

Quasi tutti ricordiamo senza subbio la Poesia che eravamo costretti a dire in piedi sulla sedia il Giorno di Pasqua,  chi più timidamente, chi meno, comunque eravamo tenuti a farlo.
C'era poi ovviamente il giro con il piattino per il tavolo che ci faceva felici perchè si racimolava qualche soldo.
Ecco io la poesia di Pasqua non ho mai potuto dirla, motivi familiari vari, che non sto qui a raccontare.
Quest'anno però ho voluto farlo, mi sono ritrovato domenica mattina senza nulla da fare con questo pensiero nella testa, l'ho buttata giù e poi, senza salire sulla sedia, ho detto la mia poesia...
...inutile dire che nessuno mi ha dato una lira, o un euro, ma comunque hanno riso.




Da Natale 4 mesi son trascorsi,
Senza domanda alcuna porsi.
Venerdì è morto ed oggi è rinato..
Cosa è Giusto? Cosa è Errato?
Tra processi e bunga bunga,
c'è chi invece ha vita lunga.
Sara forse morto invano?
No perchè tra un letto di Putin ed un divano,
Qui ancora si diverte il Nano.

Pasqua è gioia è resurrezione
e forse è anche prescrizione.
Il Filgio del signore, il Salvatore,
pare non è certo sia anche il corruttore.
Ormai è chiaro, quest'uomo non ha sorte,
Specie oggi che la vita trionfa sulla morte.

Si ritiene il figlio del Signore,
Forse è il caso che cambi dottore.
Perchè il pensiero su Berlusconi?
Perchè ormai non va giù neanche più ai Maroni.
Vorrei solo che finisse,
come cristo venne e visse.
Il quale oggi al cielo ascende,
mentre in crisi il mondo spende.

Qui non v'è conclusione alcuna,
solo un augurio di fortuna
                   di pace amore e serenità,
Detto ciò, tutti a Magnà.

Spero vi sia piaciuta.


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